Sandolo “La Ruvida”

Le prime notizie della barca le abbiamo a partire dal 1998: allora un gruppo di sei amici la comprò da un vecchietto di Sacca Fisola.
La Ruvida era un bel sandolo s’ciopon bianco e celeste (anche se la vernice sottostante sembrava testimoniare un passato rosso e verde e ancora prima probabilmente giallo). Alcuni identificano il costruttore in Giovanni Nino Giuponi, squerariòl.
Il tempo passa e in prospettiva di un imminente trasferimento lontano da Venezia, Eliana, rimasta unica proprietaria, decide di cederla ad amici che vivono a Burano, dove rimane per tre anni e diventa di colore bianco e blu. Una buona parte di quest’ultimo periodo se lo passa purtroppo in un giardino, col fasciame di compensato che ammuffisce e il fondo che fa i funghi.
Quando anche questa famiglia adottiva trasloca, Eliana decide di salvarla donandola al Caicio, siamo nel dicembre 2013.

I soci del Caicio intervengo con un consolidamento nella primavera del 2014 e una missione di recupero porta l’imbarcazione a Forte Marghera dove rimarrà in attesa di importanti interventi di manutenzione, che sarà effetuata nell’agosto del 2014 allo scalo pubblico di San Girolamo: vengono sostituite le falche, tolto lo specchio per il motore, riparata la
coperta, rifatti i paglioli e tanto altro. L’intervento riesce e il paziente torna più in forma di prima, stavolta dipinta di giallo e ocra.
Divenuta barca sociale, la Ruvida con la sua grande e capiente “pancia” viene spesso usata per il trasporto di frutta e verdura con l’azienda agricola Donna Gnora.

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